
Dopo aver visto negli articoli precedenti
cosa sono le stablecoin e aver analizzato alcune tra le più importanti come
Tether,
USD Coin e
BUSD, oggi scopriamo una stablecoin totalmente diversa da tutte quelle viste finora. Stiamo parlando di DAI, la stablecoin di MakerDAO.
Che cos’è DAI? DAI è una stablecoin nata sulla blockchain di Ethereum, per la precisione partorita dalla piattaforma MakerDAO.
Essendo nata in DeFi, è una moneta completamente decentralizzata e controllata dagli utenti, i quali ne gestiscono le regole tramite una DAO (Organizzazione Autonoma Decentralizzata).
Ma le peculiarità non sono solo queste, anzi. DAI è peggata al dollaro americano (1 DAI = 1$) ma, a differenza delle altre stablecoin analizzate finora, è sovracollateralizzata in Ether.
Questo perché Ether è una cryptovaluta volatile e non ci si può permettere il rischio di avere meno collaterale a disposizione. Per questo motivo DAI è collateralizzata circa al 125%, significando che per prendere 100 dollari in DAI bisogna depositare 125 dollari in Ether.
Inoltre, per evitare problemi a ripagare il debito, lo smart contract liquida automaticamente la posizione del debitore quando il valore depositato in Ether raggiunge quello preso in DAI.
Quali sono i loro vantaggi di DAI? Il primissimo vantaggio è la totale decentralizzazione della moneta, la quale rispecchia l’ideale di sistema che si autogestisce senza necessità di alcun ente centrale.
Segue quindi anche la trasparenza come normale conseguenza, in quanto, essendo totalmente decentralizzata, non può “nascondere” qualcosa.
Ultimo ma non ultimo, la sua grande diffusione: Dai è disponibile pressoché in quasi tutte le blockchain e persino nei maggiori exchange centralizzati.
E gli svantaggi? Tecnicamente ha un solo “svantaggio”: le persone che non amano il rischio di detenere una moneta collateralizzata da qualcosa di volatile, sicuramente non dormiranno spesso sonni tranquilli.
Tirando le somme… In conclusione, possiamo affermare che DAI è la criptovaluta più adatta a chi ricerca qualcosa di veramente decentralizzato.
La sua grande diffusione, ampissima capitalizzazione di mercato e longevità (fu creata nel 2017!) confermano la maturità che ha raggiunto questa moneta.
Ricordiamoci però che nulla è esente da rischi, siamo pur sempre agli albori della DeFi, perciò meglio comunque non fare “all in” con tutta la propria liquidità (come in ogni altra cosa d’altronde).
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Articolo redatto da Jason Murra